La forma e il disincanto.
Costruire - decostruire.


Quaderno di teoria e critica della rivista Anfione e Zeto, Ed. Il Poligrafo.
A cura di Massimo Donà e Davide Ruzzon.


Scritti di: Massimo Donà, Vittorio Gregotti, Roberto Masiero, Valeriano Pastor, Margherita Petranzan, Angelo Polesello, Franco Purini, Davide Ruzzon, Carlo Sini.

La trasformazione delle relazioni umane entro la città, in particolare il senso di appartenenza, riflette mutamenti da sempre presenti nella storia umana. Nel paesaggio urbano connotato da questi mutamenti, che ruolo riveste l'esistenza di oggetti architettonici che conservano in filigrana "segni di armonia"?

La costruzione di oggetti che manifestano forti affinità con la eterogeneità formale del contesto frammentato in cui vengono collocati, che rapporto instaura con il ricordo delle origini della forma architettonica? Che significa oggi realizzare nelle parti esterne ai centri storici delle città edifici che tendono a costituirsi come ponte verso il passato? Le nuove costruzioni possono divenire specchio della molteplicità e della frammentazione delle periferie e delle culture che coabitano lo spazio disgregato? Ed ancora, possono riannodare esili fili con la storia della forma?

Può il "nuovo" architetto pensare a un modo di fare i conti con questa fase dello sradicamento e della complessità connessa, senza che ciò comporti la disgregazione della forma delle nuove costruzioni?
Su questi interrogativi si soffermano gli autori del presente volume -architetti, storici dell'architettura, filosofi- offrendo nuove ipotesi di ricerca.